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PROGETTO JUDO, “IN ARMONIA” E IN CONTINUA CRESCITA

Un sogno ormai diventato da 5 anni una bella realtà: è “Judo in Armonia”, progetto speciale per bambini e ragazzi attivato dall’Associazione Judo in Armonia e sostenuto da Ants con la formazione di un team di volontari e istruttori supportati dalle psicologhe Silvia Poiesi e Irene Antolini.

È la prima, Silvia, a prendere la parola per un bilancio dell’anno, con una premessa: “Ho la fortuna di seguire il progetto fin dalle origini, perché ho conosciuto Luigina e Claudio prima che nascesse Judo in Armonia, come educatrice di un bambino che frequentava la palestra… ho potuto quindi seguire tutta l’evoluzione del progetto fino ad oggi, notando che la competenza di istruttori e volontari è in costante crescita”. Una crescita segnata da una tappa importante, due anni fa, con l’ingresso dei volontari che sono stati man mano formati e che hanno creato nel tempo un gruppo sempre più collaudato e affiatato: “Tanto che io e Irene, che all’inizio lavoravamo in prima linea, oggi svolgiamo un ruolo di supervisione, stiamo insomma dietro le quinte, sempre mantenendo naturalmente gli appuntamenti mensili di formazione e aggiornamento”.

Bello vedere, spiega la psicologa, la crescita e i progressi di un progetto vincente. Così come notare i riscontri positivi di alcune novità apportate: come le griglie proposte agli istruttori per delineare gli obiettivi per ciascun bambino, strumento prezioso anche per dare rimandi concreti ai genitori al momento dei colloqui. “Perchè è fondamentale lo scambio con mamme e papà: come ricordiamo sempre, non bisogna focalizzarsi esclusivamente sul bambino ma coinvolgere il più possibile i genitori e tutta la famiglia”. Altro aspetto nuovo introdotto, racconta Silvia, è il “passo indietro” fatto da lei e la collega rispetto agli incontri da fissare con i volontari: “Abbiamo lasciato che fossero loro a manifestarne la necessità, considerando che ormai il gruppo è ben affiatato e data la confidenza anche con noi due: ed è stato bello vedere come abbiano espresso questo bisogno di dialogo dando voce senza problemi anche a dubbi, timori, critiche”.

E poi un altro bel traguardo: “Grazie alla presenza di un istruttore esterno, è stato possibile procedere sempre più verso il Judo vero e proprio, con esercizi sempre più mirati e specifici, naturalmente rivolti ai ragazzi più grandi: un bel progresso anche questo”. Tanti passi avanti, pronte a ripartire l’anno prossimo con un obiettivo già ben definito: “Una finalità che perseguiamo da sempre, ma che vogliamo perfezionare sempre più: riuscire sempre meglio a personalizzare ciascun esercizio sul singolo bambino, in base alle sue individuali caratteristiche e potenzialità”.

Rinforza le parole della collega, Irene Antolini: “E’ questo l’obiettivo, la sfida più importante: sulla base di gruppi ormai collaudati e affiatati, ora puntiamo ad individualizzare sempre più il programma di lavoro, calibrandolo su ciascun bambino o ragazzo proprio per svilupparne al meglio le singole capacità”. Proprio la grande crescita che contraddistingue il progetto Judo, come conferma Irene che l’ha seguito passo passo insieme a Silvia, ha reso e rende possibile la conquista di tanti nuovi traguardi: “Dal passaggio di alcuni ragazzi al gruppo dei normodotati, ad esempio, all’organizzazione delle giornate a Lignano, all’introduzione di colloqui personali con i genitori per dar loro rimandi concreti sulle attività svolte, sui progressi ottenuti ma anche sulle eventuali  difficoltà, spiegando che non sono aspetti negativi ma anzi basi da cui partire, input per lavorare e migliorare… Le novità sono state tante anche quest’anno: siamo soddisfatte, la strada è quella giusta e questi risultati sono continui stimoli a fare ancora meglio, a puntare ancor più in alto”.

Tutto questo grazie anche a un gruppo di volontari che lei definisce “portentosi: vulcanici per le idee, proposte, pieni di passione per quello che fanno, davvero preziosi… Quest’anno abbiamo potenziato la nostra sinergia con loro perchè oltre ad integrare le nostre rispettive competenze, abbiamo organizzato degli incontri mirati non soltanto alla formazione ma anche a spaziare su vari temi, tra cui riflessioni sulla figura del volontario, sul senso di ciò che si fa: ne sono emersi confronti interessanti, che hanno dato voce a sentimenti a volte inespressi, da cui crediamo possano scaturire nuovi stimoli per loro”.

Nuove prospettive a partire da un bilancio più che roseo, anche nel report di Luigina Desopo, Presidente di Judo in Armonia: “L’anno è andato benissimo, i numeri sono in crescita: avevamo oltre 30 iscritti, tanto che per l’anno prossimo puntiamo ad aggiungere qualche ora di lezione”.

Un anno costellato come sempre di eventi importanti, tra cui Luigina cita “il concerto benefico dei White Project al Teatro Romano, per devolvere il ricavato a 13 associazioni tra cui noi: insieme abbiamo dato vita al progetto Volare che mette a disposizione un’auto per portare i ragazzi in palestra o per altre necessità, per le famiglie che ne avessero bisogno… un’iniziativa importante”.

Così come importante è stato il weekend di formazione che hanno tenuto a marzo gli insegnanti provenienti dall’Irlanda, con la partecipazione di oltre 30 istruttori arrivati anche da fuori regione.

In chiusura, due eventi finali che hanno ripetuto nel migliore dei modi le esperienze dell’anno scorso: “I quattro giorni a Lignano, dal 13 al 16 giugno, splendide giornate all’insegna di mare, piscina, tatami ma anche altri sport, in un bel clima di condivisione”. Con una bella novità, racconta Luigina: “Abbiamo proposto al fratellino di un ragazzino con autismo di unirsi a noi, partecipando a tutte le attività non come “fratello di” ma come bambino coinvolto pienamente: lui si è unito con grande entusiasmo e si è creata una bellissima integrazione: penso che sia un’idea da riproporre per il futuro, perché è importante dare un occhio di riguardo a fratelli e sorelle”.

E poi Murano, sabato 29 giugno, un’altra bella giornata, “grazie all’organizzazione perfetta e all’ospitalità straordinaria di Fijlkam e Remiera Murano… c’è stato il tradizionale giro in barca e poi giochi e sport, non solo Judo ma anche altre discipline con tanto di mini-Olimpiadi e premi finali per tutti”.

Emozioni e soddisfazione, sigillati dagli incontri finali con le famiglie e gli psicologi, per un prezioso confronto che ha dato riscontri decisamente positivi. Insomma, la strada è quella giusta, avanti così. “Certo, siamo felici e pronti a ripartire: siamo già al lavoro con programmi e progetti per l’anno prossimo! E, chissà, un sogno che potrebbe diventare realtà: quello che coltivo da sempre e cioè una sede tutta nostra, non solo per il Judo ma anche per altri sport e attività varie, un vero e proprio punto di ritrovo per i ragazzi e anche per i loro genitori”.

E la parola passa proprio a loro, i genitori, a partire da Silvia, mamma di Pietro, che svela un grande entusiasmo per lei stessa inaspettato: “Parlo a cuore aperto non nascondendo che all’inizio ero molto perplessa riguardo questa proposta: mi chiedevo se, mettendo insieme ragazzini con lo stesso tipo di disabilità, ci sarebbero stati margini di crescita, di progresso… invece ho dovuto totalmente ricredermi! I miei timori si sono rivelati infondati e sono rimasta piacevolmente sorpresa: è stata un’esperienza bellissima, Pietro ha partecipato volentieri fin dal primo incontro mostrando entusiasmo… ne ho avuto continue conferme anche dal confronto con allenatori, psicologi e volontari e dalle lezioni aperte a noi genitori”.

Silvia si emoziona nell’ammettere: “All’inizio non l’avrei creduto… ma Pietro e tutti gli altri ragazzi hanno dimostrato, ciascuno con le proprie personali modalità naturalmente, di avvertire il contatto con l’altro, di essere consapevoli dell’appartenenza a un gruppo”. Di questo, mamma Silvia ringrazia di cuore “i bravissimi esperti e volontari che seguivano i nostri figli: sono stati straordinari nel riuscire a creare questo gruppo, questa è una conquista incredibile e meravigliosa”.

Ai ringraziamenti si unisce la mamma di un altro Pietro, Imma: “Dobbiamo ricordare che non è facile per i volontari, per quanto seguiti e formati dagli esperti, gestire i bambini e riuscire a favorirne l’integrazione: qualche volta noi genitori abbiamo delle aspettative un po’ alte e invece dobbiamo intendere questo progetto come un’esperienza di svago, di avvio allo sport e di stimolo al contatto con l’altro, non come un’attività di tipo terapeutico… tenendo sempre presenti il grande impegno, passione e buona volontà che ci mettono queste persone”.

Proprio per questo, Imma tiene a rimarcare: “Qualche piccola criticità, qualche aspetto fa migliorare può esserci, è normale! Ma io promuovo in pieno l’esperienza e, insieme a Pietro, sono pronta a ripeterla l’anno prossimo”.

Felice di frequentare due volte a settimana, Pietro ha partecipato per il terzo anno anche alle “avventure” di Lignano e Murano, che Imma ricorda emozionata: “Esperienza bellissima, organizzata perfettamente: nonostante il gruppo numeroso, tutto è andato per il meglio e i nostri bambini si sono integrati seguendo perfettamente i ritmi delle varie attività… e siamo riusciti anche a goderci qualche uscita serale insieme alle altre famiglie”.

Pronti allora a risalire sul tatami: la squadra c’è, le mete ancora tante tutte da scoprire, e siamo sicuri che non mancheranno tempo, spazio, pensieri e occasioni per inventarne insieme altre, ancora nuove.