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ANTS RITORNA IN MARCIA CON IL PROGETTO “NORDIC WALKING”

Ripartono gradualmente, in tutta sicurezza, i progetti di Ants Onlus dopo la sosta forzata a causa dell’emergenza sanitaria. E tra i primi a “rimettersi in marcia” (è proprio il caso di dirlo!) è stato il progetto “Nordic Walking”, organizzato da Ants e Cooperativa La Tata per i ragazzi più grandi e le loro famiglie che, con qualche attenzione in più, hanno potuto riscoprire il bello di stare nella natura godendo insieme di paesaggi suggestivi.
Le camminate lungo i bei sentieri della Lessinia sono riprese sabato 6 giugno, con grande entusiasmo dei ragazzi, bravissimi a seguire scrupolosamente le nuove regole per stare insieme in totale sicurezza! Il tutto si è concluso con un piacevole pranzo tutti insieme, sabato 4 luglio.
A guidare il gruppo, due massimi esperti della disciplina: la dott.ssa Raffaela Rosa – tecnico nazionale e insegnante al Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona – e il dott. Andrea Bertolo, istruttore e specialista dell’esercizio fisico preventivo e adattato.
Alla dottoressa Rosa spetta il primo bilancio dell’esperienza: “Estremamente positivo, soprattutto se penso alle nostre perplessità iniziali: di fronte ai primi test eravamo un po’ preoccupati, ci chiedevamo se ce l’avremmo fatta, poi i risultati sono andati oltre le aspettative… I ragazzi sono stati bravissimi, si sono adattati a tutto (anche ai bastoncini, che all’inizio non amavano molto!) e soprattutto, uscita dopo uscita, hanno mostrato sempre più entusiasmo e divertimento… lo dimostra anche il pranzo finale, in cui erano tutti sorridenti a tavola, anche chi di solito era più introverso. È stata una grande soddisfazione, impensabile all’inizio. Abbiamo raggiunto obiettivi che vanno ben oltre quelli motori: infatti, dopo la pausa forzata a causa del lockdown, abbiamo deciso di non ripetere i test ma di concentrarci esclusivamente sul piacere di camminare insieme nella natura, sulla socializzazione, insomma sugli aspetti psicologici ed emotivi. Nonostante questo, i ragazzi hanno fatto comunque progressi anche riguardo le competenze motorie, dimostrando sempre più resistenza nell’affrontare percorsi anche piuttosto lunghi”.


L’emozione più bella? “Le loro corse libere in mezzo al prato nella prima uscita al termine del lockdown: vederli felici, insieme ai loro genitori, è stato bellissimo…”. E infatti i riscontri dalle famiglie sono molto positivi, tanto che la riproposta dell’attività per l’anno prossimo è richiesta a gran voce… “Sì, l’obiettivo è quello di ripetere l’iniziativa, riuscendo questa volta a monitorare i progressi dei ragazzi con dei testi motori finali”.
Considerazioni all’insegna dell’entusiasmo anche nelle parole del collega Bertolo: “Il progetto è stato stravolto dall’emergenza Covid, che ci ha costretto a rivedere tutta la programmazione e gli obiettivi… eppure i risultati sono stati ottimi, inattesi: durante l’emergenza ci chiedevamo se avrebbe avuto senso riprendere le uscite, invece i ragazzi ci hanno spiazzato dimostrando grande gioia nel ritrovarsi, entusiasti, volonterosi nonostante il caldo e i percorsi non sempre facilissimi, lunghi anche 8 km! ”
Anche l’istruttore è rimasto spiazzato dalla risposta dei giovani “atleti”: “I ragazzi hanno dimostrato davvero una marcia in più… è stato bellissimo poi vederli rinascere alla prima uscita dopo la pausa dell’attività! Insomma questo forzato cambio di obiettivi in corsa si è rivelato alla fine positivo… se vogliamo trovare qualcosa di buono in quel brutto periodo, è proprio questa opportunità di ricalibrare gli obiettivi sull’aspetto relazionale ed emotivo: abbiamo deciso di mettere in stand by gli aspetti tecnici a favore di una dimensione più escursionistica e di socializzazione, e infatti il senso del gruppo è cresciuto sempre più. Anche il legame coi genitori è apparso alla fine rafforzato: credo che questa esperienza rappresenti anche un’opportunità per i genitori per vedere nei loro figli lati nascosti, per scoprire in loro potenzialità inattese”.
Conclude il dott. Bertolo: “È andato tutto così bene che ci è dispiaciuto concludere l’esperienza… e vogliamo sicuramente ripeterla: punto focale sarà la presenza dei genitori e magari intensificare un po’ le uscite”.
Concorde nella soddisfazione anche la dott.ssa Valentina Spigardi, psicologa che ha supervisionato il progetto.
“È stata un’esperienza splendida, nonostante il “piccolo” ostacolo dell’emergenza Covid, che però ha fermato soltanto la parte della valutazione dei progressi nelle competenze sia motorie che psicologiche (dal punto di vista della socializzazione e dell’adattamento)”.
L’esperta sottolinea il valore di questa iniziativa: “Un progetto inedito per Ants, proprio per il coinvolgimento dell’intera famiglia: c’è stata un’ottima risposta da genitori e figli per quanto riguarda accettazione e apprezzamento. Del resto questa è una disciplina che dà la possibilità ai ragazzi di sentirsi competenti e alle famiglie di conoscersi anche tra loro e, chissà, organizzarsi per svolgere questa attività in futuro senza la nostra guida”.
La dott.ssa Spigardi tiene a fare dei complimenti ai suoi collaboratori: “Gli istruttori sono stati bravissimi a farsi guidare, preparare nel rapportarsi ai ragazzi. Straordinari anche i volontari, che hanno partecipato non solo come supporto ma soprattutto condividendo l’esperienza, che hanno goduto insieme ai ragazzi: insomma ne sono nati bellissimi momenti, diversi dal solito e piacevoli per tutti”. Obiettivo indiscusso, anche per lei, è quello di ripetere l’avventura: “Non vediamo l’ora di ricominciare, puntando anche a completare il progetto con la valutazione finale: sarà l’obiettivo del prossimo anno, insieme magari all’estensione ad una fascia di età inferiore, cosa che ci hanno richiesto molti genitori”.
Eh già perché anche loro, mamme e papà coinvolti attivamente, reclamano a gran voce il “bis”… tra i portavoce Paola, mamma di Leonardo, 16 anni, racconta così un’esperienza da ripetere: “Fin dal primo momento Leo è stato felice di questa avventura, anche perché gli è sempre piaciuto camminare: per noi è stato bello soprattutto che vivesse questo appuntamento come una cosa tutta sua… infatti il sabato mattina raccontava ai professori cos’avrebbe fatto nel pomeriggio , gli amici che avrebbe incontrato, e per tutta la settimana controllava sulla sua agenda l’avvicinarsi dell’appuntamento! Insomma si sentiva autonomo in questa attività, cosa molto importante anche per la sua età… e noi genitori eravamo tranquilli, consapevoli che lui “poteva farcela” anche grazie ai test di valutazione iniziale che ci hanno rassicurato”. La serenità di mamme e papà stava anche nel poter cogliere in questa esperienza una preziosa opportunità di confronto: “E’ stata una bella occasione di scambio tra noi genitori, per darci consigli , anche informazioni “tecniche”, sulla gestione dei nostri ragazzi che stanno crescendo e hanno esigenze ancor più speciali: Leo ad esempio ha bisogno più che mai di stare in movimento, e questa attività gli dava ogni sabato un relax che poi durava per giorni e si trasmetteva anche in famiglia”. A proposito di famiglia, bello anche il consolidamento dei legami che il Nordic Walking ha favorito: “Confermo: per Leo è stato anche un momento speciale di condivisione con il papà e il fratello di 21 anni, uno spazio tutto “per uomini” di cui ha bisogno e che non sempre si riesce a creare”. Voti super quindi all’esperienza anche da parte di Paola, che promuove in pieno “tutta l’organizzazione, gli allenatori bravissimi e disponibili, i percorsi equilibrati che ci hanno fatto scoprire una Lessinia a noi ancora sconosciuta, e poi il bel gruppo che si è creato sabato dopo l’altro”.
Sottolinea il valore di “fare gruppo”, per questi ragazzi speciali, Andrea, papà di Davide: “E’ il valore aggiunto di questa bellissima disciplina: l’opportunità per i nostri ragazzi di interagire con altri coetanei autistici, ma anche con persone che non lo sono, per un confronto che è di stimolo e arricchimento”. Andrea tiene a rimarcare il senso ampio di questo progetto, “importante per gli aspetti motori e per la bellezza di stare nella natura e di ammirare e scenari incantevoli… ma anche e soprattutto appunto, per dare ai nostri ragazzi la possibilità di mettersi in gioco, di stare con gli altri, di riempire positivamente un tempo libero che per loro rischia spesso di diventare un tempo vuoto, di noia e solitudine”. Un benessere fisico che va di pari passo con quello psicologico-relazionale, ecco il punto di forza del Nordic secondo il papà di Davide. Un progetto da riproporre? “Assolutamente sì: non vediamo l’ora di ricominciare, speriamo già a settembre. Idee? Manterrei tutto così, senza ampliare più di tanto il gruppo perché forse la gestione diventerebbe più complicata. Ho visto mio figlio davvero coinvolto, sereno, a suo agio: vorrei ringraziare tutti, soprattutto i volontari che hanno speso tempo ed energie in questa bella esperienza”.
Toni confermati da Michele Valbusa della Cooperativa La Tata: “I ragazzi hanno dimostrato da subito partecipazione e costanza, così come le famiglie e i volontari: questo ci ha sorpreso positivamente, è stata bella la serenità con cui il progetto è stato sviluppato ed è proseguito; tutto è andato liscio… nonostante il grande intoppo dell’emergenza Covid! La ripresa dopo la sosta è stata agevolata dall’opportunità di svolgere un’attività all’aperto e i ragazzi sono stati felicissimi di ricominciare: peccato soltanto per i test sospesi, ma completarli sarà l’obiettivo per l’anno prossimo… da noi massima disponibilità a ripetere!”.
Michele rimarca: “C’è tanta gioia e soddisfazione per un progetto condiviso e programmato con tanto impegno, a noi della Cooperativa sembra di aver fatto poco, ma è stata importante la collaborazione di tutti; fondamentali la competenza di Raffaela e Andrea e la grande professionalità di Ants, con la bravissima Silvia Perina”.
Proprio lei, Responsabile Progetti Ants si unisce al coro di riscontri positivi: “E’ un’iniziativa in cui crediamo moltissimo per l’opportunità che offre ai ragazzi di svolgere un’attività nella natura, insieme ai loro familiari, mettendosi in gioco dal punto di vista sportivo ma soprattutto sociale: allenandosi a stare insieme agli altri, rispettandone tempi e comportamenti in un contesto nuovo e piacevole”.
Chiude il bilancio Federica Costa, Presidente Ants, che tiene a rivolgere un “ringraziamento speciale alla Cooperativa La Tata, agli istruttori e a tutti i volontari che si sono rimessi in cammino al nostro fianco. Grazie di cuore e alla prossima!”