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Ants per l'autismo / Notizie  / Progetto Gruppi: impariamo a stare (e a diventare grandi) insieme

Progetto Gruppi: impariamo a stare (e a diventare grandi) insieme

Si è concluso con la fine della scuola, anche il progetto di attività di gruppo, inedita iniziativa di Ants che ha coinvolto 7 gruppi di bambini e ragazzi di varie età per 7 diversi tipi di attività e obiettivi:

Giocaregole (piccoli)

Cresciamo insieme ragazzi (medi)

Cresciamo insieme ragazze (medi)

Teen time ragazze (grandi)

Teen time ragazzi (grandi)

Assemblaggio (grandi)

Abilità sociali 1 (grandi)

Abilità sociali 2 (grandi)

Il tutto coordinato dalle psicologhe psicoterapeute Elena Sironi e Sara Sabaini, la cui supervisione ha puntato a delineare percorsi uniformi, ma al tempo stesso individualizzati in base alle caratteristiche ed esigenze di ciascun bambino o ragazzo.

Per i più grandi, erano in programma attività simil-lavorative, laboratori creativi ed uscite ludico-ricreative, con l’obiettivo di aiutarli a gestire al meglio i momenti di lavoro e quelli di relax ma anche ad imparare “la cura di sé”, ulteriore e preziosa sfumatura dell’autonomia.

Per quanto riguarda il gruppo “medi”, l’obiettivo era implementare l’autonomia personale e i comportamenti considerati pre-requisiti della crescita, oltre che conoscere i compagni e condividere spazi e materiali, nell’ottica di un potenziamento dell’area sociale e della cooperazione.

Per la fascia d’età dei più piccoli, le attività proposte erano finalizzate alla conoscenza dei compagni, alla condivisione di giochi e materiali, ma anche alla gestione dello spazio, delle attese, delle transizioni.

Le attività si sono svolte sia presso la sede GAV di S. Michele Extra, che a Lugagnano presso la Cooperativa L’Infanzia.

La prima a raccontarci questa avventura è la Dott.ssa Elena Sironi:

“Con la mia collega Sara Sabaini avevamo progettato tutto con una visione d’insieme che raccontava già anche gli esiti finali: una delle cose più belle è stato riscontrare che alla fine sia gli educatori che tutti gli operatori e le famiglie hanno potuto vedere i frutti di ciò che all’inizio era poco tangibile. 

Un altro aspetto molto bello è stato poter lavorare per tutto l’anno sulla dimensione del gruppo: spesso questi bambini e ragazzi sono concentrati sull’acquisizione di abilità e autonomie individuali, invece con questo progetto siamo riusciti a “ricalibrare” gli obiettivi sulla condivisione di spazi e momenti, anche per dare senso alla persona oltre la diagnosi di autismo. Ad esempio, nei gruppi degli adolescenti sia maschi che femmine, pian piano ognuno ha trovato il suo ruolo e valore, hanno cominciato a rispettarsi, a cercarsi l’un l’altro anche senza la nostra mediazione… e questo è un traguardo straordinario.

Sono davvero felice e soddisfatta per come è andata, tanto che l’unico punto che rivedrei è legato ad alcuni aspetti logistici/organizzativi, quindi fattori esterni che eventualmente si possono “correggere” per il futuro… ma nulla che dipenda dai ragazzi! Questo per dire che, ancora una volta, abbiamo avuto la conferma che, se ci crediamo veramente, loro ci seguono alla grande e raggiungono risultati sorprendenti, superando le nostre aspettative!

Con Sara, con cui ho trovato subito un’ottima sinergia, lavorerò anche al Centro estivo così come con altri educatori e operatori con cui abbiamo condiviso questa esperienza: trovo che questa continuità a livello di equipe sia un prezioso valore aggiunto, perchè questa la già consolidata consente di focalizzarci a subito e al meglio sulla relazione con i ragazzi”.  

Si associa all’entusiasmo la Dottoressa Sara Sabaini:

“Gli aspetti migliori del progetto? Sicuramente la risposta molto variegata che abbiamo saputo dare per quanto riguarda le attività proposte. E poi il lavoro d’equipe, molto importante anche per gli educatori che solitamente lavorano da soli e che invece hanno avuto l’opportunità di confrontarsi in gruppo per due pomeriggi a settimana: tra l’altro questo gruppo ormai consolidato sarà lo stesso che tra poco lavorerà anche al centro estivo, con un affiatamento che sarà sicuramente un punto di forza.

I risultati sono stati entusiasmanti: hanno richiesto pazienza e impegno all’inizio per avviare al meglio tutto… ma gli sforzi sono stati ripagati! Ne abbiamo avuto prova anche dai riscontri dei genitori, tutti molto felici. E’ stata una bella avventura, un’esperienza nuova e importante perchè da tempo puntavamo a fare un lavoro sul quotidiano, di lunga durata e soprattutto finalizzato alla creazione di gruppi: questa è la vera sfida per i bambini e i ragazzi con autismo, imparare a stare nel gruppo e poi anche ad “esportare” questa capacità in contesti neurotipici.

Direi che l’obiettivo per l’anno prossimo potrebbe essere quello di avere una sede unica e di poter così intensificare gli incontri, arrivando magari a 5 pomeriggi a settimana, e – perchè no – proseguendo anche durante l’estate: questo per offrire ancora di più, sia per la varietà di attività (proponendo anche uscite o laboratori esperienziali) che per dare massima regolarità e continuità con tutti i benefici che ne deriverebbero proprio a livello di gruppo”.

Gli stessi toni emergono dalle parole di un’altra “protagonista”, l’educatrice Alice Scasserle:

“Il primo grande obiettivo del progetto, dopo due anni di pandemia, era riprendere a stare insieme, che per questi bambini e ragazzi rappresenta sempre una difficoltà da superare: quindi era importante pensare e strutturare bene le varie iniziative in base alle diverse età e funzionalità dei bambini e ragazzi.

Io ho seguito vari gruppi tra cui Teen time ragazze, con le adolescenti, e il gruppo Giocaregole dei piccoli di 4/5 anni. Per quanto riguarda le ragazze, l’obiettivo era accompagnarle nel percorso verso il “diventare donne”: quindi abbiamo puntato sulla cura di sé, aiutandole con immagini o supporti visivi a diventare autonome in questi piccoli gesti quotidiani.

Con i piccoli si lavorava invece sull’imparare a condividere momenti come la merenda o semplici giochi, oltre ad acquisire piccole autonomie come togliersi le scarpe, mettere le calze, lavarsi i denti…

Traguardi pienamente raggiunti: tra l’inverno e l’inizio dell’estate abbiamo potuto notare grandi progressi in tutti i gruppi; la cosa più bella è stata vedere che i miglioramenti si riflettevano anche in altri contesti al di là di Ants, come la scuola ad esempio… e questa è stata una grande soddisfazione.

Cosa migliorare? Soltanto la cadenza degli incontri: l’ideale sarebbe intensificarli organizzandoli una volta a settimana anziché ogni 15 giorni… dato che abbiamo riscontrato ottimi risultati anche così, posso immaginare che otterremmo obiettivi ancor più sorprendenti se ci vedessimo più spesso!

Per il resto, progetto riuscito al meglio grazie anche, devo dire, alla grande fiducia che hanno riposto in noi mamme e papà: incuriositi da questa iniziativa un po’ nuova, si sono affidati pienamente a noi e sicuramente questo è stato un fattore fondamentale”.

Concorda con la collega Valentina Perina, educatrice:

“Ho seguito un po’ tutti i gruppi ed è stato sicuramente impegnativo, ma anche… un’enorme soddisfazione! È stato bello vedere i bambini più piccoli vivere serenamente le prime esperienze insieme, così come le ragazze più grandi imparare pian piano a prendersi cura di sé magari con una crema o una maschera per il viso… emozionante vederli apportare, ciascuno con le proprie specifiche abilità e potenzialità, il personale contributo nel gruppo. A livello professionale poi è stato utile e stimolante per me poter lavorare in equipe, con la possibilità di un confronto costante con gli altri professionisti. Spero tanto di ripetere l’esperienza l’anno prossimo: visto che siamo partiti da un progetto con obiettivi ben delineati, per poi rimodularli “strada facendo” – com’è normale che sia – potremmo ripartire appunto da quell’idea iniziale… pronti a ricalibrarla se necessario: il bello di questi progetti sta anche in questo!”.

E loro, i genitori? Ecco come l’hanno vissuta: L. mamma di P. racconta…

“Mio figlio ha frequentato il gruppo dei piccoli: accompagnato dal papà, partiva felice col suo zainetto, con calzini antiscivolo e spazzolino, per “allenarsi” insieme ai suoi coetanei ai semplici gesti e situazioni di tutti i giorni… vederlo sereno, sapere che sarebbe andato in un contesto accogliente e ben strutturato, è l’aspetto che ho più apprezzato di questo progetto. Certo, conoscevamo già Ants e “andavamo sul sicuro”, ma era la prima volta che P. affrontava un’esperienza così lunga e devo dire che i riscontri sono stati ottimi. Fondamentale poi, per noi genitori, poter avere uno sguardo competente e aggiornato da parte di validi specialisti disponibili anche ad un confronto individuale, offrendo un punto di vista supplementare a quello degli altri terapisti che ci seguono”. Un confronto prezioso anche quello con gli altri genitori, come conferma papà D.: “Avere la possibilità di fare due chiacchiere con altri papà e mamme è stato un arricchimento: un aiuto a capire come poter gestire alcune criticità ma anche ad apprezzare al meglio le potenzialità del proprio bambino. E’ stato bello poi per me vedere P. più autonomo nell’affrontare piccoli gesti della routine quotidiana, rispetto a casa dove tende a farsi aiutare di più… ma abbiamo notato altri progressi e cambiamenti in positivo: P. ora è meno irruento nel contatto con gli altri bambini, li accetta con minor difficoltà e soprattutto sembra cercare molto di più la socialità: passi avanti importantissimi grazie a questa esperienza che sicuramente vorremo ripetere”.

Soddisfatta anche M., mamma di D.:

“Conosciamo già bene i progetti di Ants e sappiamo che sono sempre studiati “su misura”, con un ottimo supporto in tutto il percorso, anche e soprattutto negli eventuali momenti critici… quindi eravamo sicuri che sarebbe andata bene, e i riscontri avuti da D. ne sono stata la prova. Lui ha partecipato al gruppo “Cresciamo insieme” ed è andato sempre volentieri, nonostante il viaggio in macchina non brevissimo e la stanchezza dopo la scuola… ha sempre mostrato benessere e gioia in modo chiarissimo (D., pur non esprimendosi verbalmente, sa far capire benissimo ciò che prova!). Questa è stata la nostra cartina di tornasole, la conferma di quanto il progetto fosse ben strutturato con grande impegno di tanti professionisti, che hanno creato un ambiente accogliente, facilitante ma anche educativo per i nostri bambini e i ragazzi. Altro aspetto positivo di queste iniziative, la creazione di una rete tra genitori, psicologi ed educatori che è davvero preziosa”.

Anche M. mamma di J., si unisce al coro di approvazione:

“J. ha frequentato molto volentieri il gruppo Teen ragazzi: questi progetti sono utilissimi per migliorare la consapevolezza di sè e l’autonomia, nell’ottica di un futuro il più possibile indipendente, che naturalmente è l’obiettivo più importante per noi genitori.  Ma è un’esperienza positiva anche dal punto di vista della socializzazione, che come sappiamo, purtroppo, per i nostri figli è ristretta all’ambito scolastico: fuori da scuola, soprattutto a partire dalle medie, la socialità con i coetanei normotipici è molto difficile e i nostri ragazzi restano spesso soli.

Proprio per questo, penso che uno dei prossimi obiettivi potrebbe essere quello di coinvolgere in questo tipo di progetti anche i ragazzi normotipici, per dare la possibilità ai nostri ragazzi di stare insieme e di confrontarsi anche con loro in contesti non soltanto scolastici”.

In chiusura, le riflessioni di Silvia Perina, Responsabile Progetti Ants:

“Questo progetto era per noi una grande novità, un’affascinante scommessa in cui abbiamo creduto moltissimo fin dall’inizio e in cui abbiamo investito tante energie: ha richiesto un’intensa preparazione ma, grazie allo splendido lavoro di squadra e alla preziosa sinergia di tanti professionisti, ci ha regalato grandi soddisfazioni.

Ringraziamo in modo speciale Elena Sironi, Sara Sabaini e tutti gli psicologi, educatori, volontari, oltre a tutte le persone che ci hanno messo cuore e anima, ma anche le famiglie che ci hanno dato grande fiducia. E naturalmente i nostri ragazzi, sempre pronti a sorprenderci! Un grazie anche alla Coop. L’Infanzia per la disponibilità nel metterci a disposizione anche quest’anno i suoi spazi”.