Si conclude il progetto “DURANTE NOI”
Un’iniziativa realizzata grazie al bando regionale SOS AUTISMI RETE 2.0, con delibera DGR 277/2022
Si è da poco concluso il progetto “Durante Noi”, realizzato da Fondazione Cuore Blu e Ants APS per l’autismo, grazie al bando regionale “SOS AUTISMI: RETE 2.0”, che ha visto cinque ragazzi grandi vivere da “protagonisti” otto weekend lontano da casa, per mettersi in gioco in autonomia.
Dieci i professionisti che si sono alternati, tra psicologi, educatori e operatori, sotto la supervisione delle psicoterapeute Sara Sabaini ed Elena Sironi e con il coordinamento di Silvia Perina, Resp. Progetti Ants: Alice Scasserle, Valentina Perina, Elisa Meneguzzi, Michela Gennari, Eros Stocco, Giuseppe Savoia, Silvia Poiesi, Valentina Siniscalchi, Malù Sardagna e Laura Gaspari.
Un’esperienza preziosa nell’ottica dell’autonomia, della condivisione, del mettersi alla prova… ce la racconta chi l’ha vissuta da vicino, a fianco dei ragazzi come gli educatori, o “dietro le quinte”, come i genitori che aspettavano i ragazzi a casa… a volte con qualche piccola ansia poi rivelatasi immotivata!
Valentina Perina, educatrice:
È un progetto molto bello che ha permesso di sperimentare una convivenza tra amici. Considero positivamente questa esperienza, perché ci ha fornito l’occasione di creare un ambiente dove ognuno ha dovuto adattare comportamenti e abitudini a quelli degli altri, per favorire un buon vivere insieme. È stata anche l’opportunità per aiutare i ragazzi a prendersi cura di sé, delle proprie cose e dello spazio in cui si trovano.
Per me i momenti più belli sono stati quelli di convivialità, dove attorno a un tavolo siamo riusciti a condividere un pranzo o una cena in serenità, oppure i momenti di relax davanti a un film… questo ha permesso di creare un clima in cui ci si poteva veramente sentire a casa. Ovviamente nel percorso non sono mancate alcune difficoltà, legate alle routine di ognuno e al grado di sopportazione nei confronti degli altri. Non è facile modificare le proprie abitudini per adeguarsi e crearne altre insieme, ma i nostri ragazzi ci hanno mostrato che, con gli amici, è possibile farlo.
Michela Gennari, educatrice:
Secondo me è un bellissimo progetto, ottimo per favorire le autonomie dei ragazzi e la condivisione con i coetanei. Io li ho visti migliorare moltissimo lungo il percorso, soprattutto per quel che riguarda la tolleranza dell’altro. Permangono naturalmente alcuni momenti critici per alcuni di loro, ma comunque gestibili. I momenti più belli, invece, sono quando tra di loro si cercano e si abbracciano, oltre alle varie gite, in cui sono sempre molto felici!
Carmela, mamma di Mario:
Posso dire soltanto cose positive di questo progetto, perché ho visto mio figlio migliorare notevolmente quanto ad autonomia, in particolare riguardo la cura di sé, in cui lo vedevamo un po’ “indietro” rispetto al lavoro fatto e alle nostre aspettative… Grazie ai “weekend blu”, Mario ha fatto grandi passi avanti su questo aspetto: non ha più bisogno di essere spinto a lavarsi i denti, a farsi la doccia, a vestirsi, perché ha fatto sua questa routine quotidiana. Inoltre l’ho visto progredire anche dal punto di vista comunicativo: ad esempio in famiglia fa domande di sua iniziativa, utilizzando formule nuove e più specifiche che ha acquisito facendo questa esperienza con i coetanei. Esperienza che lui ha vissuto benissimo, andando sempre molto volentieri perchè lo faceva sentire “grande”, cosa di cui aveva bisogno: spesso, quando la sorella maggiore usciva, lui ci rimaneva male… avere uno spazio e un tempo distaccato dalla famiglia, tutto suo, in cui condividere con altri ragazzi ambienti, turni, piccole commissioni è stato importantissimo per lui. Ecco perché credo questo progetto sia meraviglioso, fondamentale per avviare i nostri ragazzi ad un futuro il più possibile indipendente.
Maria Grazia, mamma di Matteo:
Sono davvero entusiasta di questa esperienza, che Matteo ha vissuto nel migliore dei modi… addirittura, se passiamo da quelle parti e rivede l’appartamento in cui trascorreva i weekend, lo indica felice! Tra l’altro non aveva mai dormito via da casa e la prima sera ero quasi certa che mi avrebbero chiamato… e invece è andato tutto benissimo fin da subito! È stato bello vedere, nelle foto che facevano gli educatori, Matteo e i compagni seduti sul divano senza telefoni in mano, semplicemente contenti di stare insieme…
È un progetto importantissimo per i ragazzi come lui, per avviarli all’autonomia, per abituarli al rispetto delle regole, ad attendere il proprio turno, ad avere un comportamento adeguato con gli educatori e con i coetanei… Ho visto Matteo fare grandi progressi sotto questi punti vista: fino all’anno scorso per noi per noi era molto difficile uscire con lui per fare la spesa o per mangiare una pizza, mentre poco tempo fa siamo riusciti ad andare alla sagra tutti insieme senza problemi! Questa esperienza quindi, oltre ad essere molto positiva per lui, sta aiutando tutta la famiglia. Per questo spero tanto che si possa ripetere, magari già a partire dal prossimo gennaio… e se posso, farei una proposta: organizzare ogni tanto, la domenica, un’uscita di una giornata intera tutta per loro.
Cristina, mamma di Davide:
L’esperienza del weekend con gli amici per Davide è stata molto positiva.
Ero serena come mamma, perché credo che Davide fosse maturo per affrontare un’esperienza come questa e perchè ero conscia della minuziosa programmazione che era alla base di questo percorso. Eravamo in buone mani come si suol dire, con un’equipe ben consolidata e guidata da professioniste competenti che non lasciano nulla al caso, neppure le pause o il “non” fare.
Credo che Davide avesse proprio bisogno di questi momenti lontano da casa, di questo misurarsi appieno con una dimensione collettiva.
Troppo spesso non si interagisce profondamente con la persona autistica, impedendole di costruire un’identità chiara e partecipata all’interno di un gruppo più allargato.
Il confronto diretto invece è fondamentale, per imparare a riconoscere e valorizzare le potenzialità individuali, che troppo spesso hanno difficoltà ad emergere a causa di strutture ambientali e sociali che non ne facilitano la piena espressione; spesso anche in famiglia si tende ad anticipare scelte o situazioni, diventando una quotidianità sterile dal punto di vista degli stimoli comunicativi e sociali, fondamentali per una sana percezione di sé come persona completa.
È importante quindi che i nostri figli riescano a trovare un ambiente esterno alla famiglia, idoneo a poter dare piena espressione della persona, dove possano trovare gli strumenti per poter vivere e partecipare alla dimensione collettiva con le proprie personali modalità. Ecco, questo progetto ha offerto questa preziosissima e per nulla scontata opportunità di crescita a Davide, di questo ringrazio di cuore tutta l’equipe e Ants che l’ha resa possibile!