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L’autismo

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Ants per l'autismo / L’autismo

La condizione autistica

Gli esseri umani acquisiscono naturalmente informazioni dall’ambiente sociale che li circonda, imparando a parlare, comunicare. La persona autistica non acquisisce queste capacità e, se non viene aiutata, cresce mantenendo difficoltà nel rapportarsi con le persone e con il mondo. Solo attraverso un percorso educativo personalizzato che tiene conto delle sue caratteristiche e peculiarità è possibile che una persona autistica esca dalla sua condizione di disagio.

L’autismo e il progetto di vita

Il Progetto di Vita è il percorso riabilitativo del proprio figlio che si struttura nel tempo e nel confronto con tutte le realtà pubbliche, sociali e professionali: ULSS, INPS, Neuropsichiatria, scuola, insegnanti, psicomotricisti, psicologi, neuropsichiatri, logopedisti ecc.

Ants per l'autismo C'è una crepa in ogni cosa ed è da lì che entra la luce
(Leonard Cohen)
Ants per l'autismo Tutto il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri.
(Cesare Pavese)
Ants per l'autismo Sembra che per avere successo nella scienza o nell'arte un pizzico di autismo sia fondamentale.
(Hans Asperger)
Ants per l'autismo Se potessi schioccare le dita per non essere autistica, non lo farei, perché allora io non sarei io, l'autismo è parte di ciò che sono.
(Temple Grandin)

Blu: il colore dell’autismo

Molti studi sulla percezione dei colori hanno scoperto che il blu è il colore preferito dagli esseri umani; spesso associato ad un senso di fiducia, stabilità e competenza. Eppure sembra che nell’antichità il blu fosse un colore quasi sconosciuto: non è, per esempio, mai nominato nella bibbia (la parola tehelet che si pensava indicasse il blu, si è poi scoperto essere il rosso porpora). Neppure l’Odissea e l’Iliade parlano del blu, definendo il mare stesso “scuro come il vino”. Da questi e altri testi antichi scopriamo insomma che l’umanità nelle epoche passate non conoscesse particolarmente il blu, guardava il cielo e veniva visto: luminoso, bianco, o nero; facendoci forse capire che anche la percezione dei colori sia, per certi aspetti, un fatto culturale. Probabilmente i primi umani a distinguere chiaramente il blu – e ad apprezzarlo – furono gli Antichi Egizi, circa 6mila anni fa. Era il blu dei lapislazzuli provenienti dalle montagne del Badakshan in Afghanistan, che incastonarono nei gioielli e nelle maschere funerarie.

Il blu, questo colore particolare, che le Nazioni Unite nel 2007 hanno dichiarato colore dell’autismo sembra esprimere bene una sindrome che altera la percezione sensoriale portando ad una mente “altra”, con le sue peculiari traiettorie logiche ed esperienziali. L’autismo non riconosce l’importanza di un volto o la comunicazione non verbale; queste cose vanno insegnate. Così come il tempo e la cultura ci hanno fatto capire e conoscere il blu, ci serve tempo e cultura per capire e conoscere l’autismo.

[liberamente tratto dall’articolo di Arianna Cavallo su ilPost.it del 7 febbraio 2021]