[vc_empty_space height="-5px"]
Alienum phaedrum torquatos nec eu, vis detraxit periculis ex, nihil expetendis in mei. Mei an pericula euripidis, hinc partem. [vc_empty_space height="10px"]
[vc_empty_space height="20px"]
 

Il progetto di vita

Dalla diagnosi alla vita adulta
Ants per l'autismo / Il progetto di vita

L’autismo e il progetto di vita

Il Progetto di Vita è il percorso riabilitativo del proprio figlio, dalla diagnosi della condizioni autistica alla vita adulta, che si struttura nel tempo e nel confronto con tutte le realtà pubbliche, sociali e professionali.

Diagnosi precoce

Quando noi genitori o i professionisti (insegnanti, pediatra) ci accorgiamo che il nostro bambino ha “qualcosa che non va” [da rivedere], è fondamentale la diagnosi di un neuropsichiatra; che permetta di attivare quanto prima e perciò con maggiore efficacia “l’intervento riabilitativo”.

Intervento riabilitativo*

Appena ottenuta la diagnosi di autismo dal neuropsichiatra è importante attivarsi per trovare una professionista il prima possibile (di solito una psicologa), questo per iniziare precocemente un percorso educativo mirato che deve vedere il coinvolgimento e la partecipazione di tutte le figure che circondano il bambino: la famiglia, la scuola e, a possibile integrazione, il psicomotricista e il logopedista. 

Per diventare buoni educatori, tutti in famiglia, la mamma, il papà, sorelle e fratelli, i nonni ecc. devono acquisire competenze specifiche che aiutino l’autonomia, la comunicazione e la socializzazione del bambino autistico; tutte queste realtà devono essere coordinate da una capace psicologa referente.

* Il termine “riabilitazione” è una definizione tecnica, utilizzata dai professionisti, utile a richiedere e ottenere interventi mirati.

Età adulta

Per età adulta si intende il periodo che segue la conclusione del percorso scolastico e usualmente la maggiore età. I percorsi educativi intrapresi dal periodo infantile continuano, adeguandosi, all’evoluzione delle peculiarità del bambino/ragazzo autistico. Nell’età adulta vengono attivati nuovi percorsi che assecondano le capacità della persona autistica. Questi possono essere C.E.O.D. (Centri Educativi Occupazionali Diurni) di solito laboratori in una cooperativa.

Il L.I.S. (Servizio di Inserimenti Lavorativi) che si appoggia ai vari Centri per l’Impiego locale e provinciale, avvalendosi degli strumenti previsti dalla L. 68/99, la quale offre al disabile (con disabilità maggiore del 46%) la possibilità di sperimentare un periodo di stage lavorativo a tempo determinato. Restano poi le Associazioni di Promozione Sociale o di Volontariato che attivano progetti di supporto/sollievo alla famiglia.

Dopo di noi

La parte più complessa e per molti aspetti, meno strutturata e lasciata all’iniziativa dei familiari, è il dopo di noi; con questo termine si intendono quei possibili percorsi e prese in carico del ragazzo disabile quando gli si vuole dare una vita il più autonoma il possibile (per es. inserimento in una casa famiglia) o perché la famiglia originale viene a mancare. In questo caso (stando l’elevata gravità) si deve prevedere la figura di un Tutor e l’attivazione di un Trust.